Nuove graduatorie del bonus psicologicopubblicate le graduatorie del bonus psicologico: sul sito dell’INPS è ora possibile verificare, per chi ne ha fatto richiesta, se si è beneficiari o meno. Gli aventi diritto potranno usufruire del contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia. Le graduatorie sono state stilate tenendo in considerazione l’ISEE e, in caso di parità del valore, l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Ecco la procedura per verificare se si ha diritto al bonus: • accedere al sito e nel campo di ricerca digitare “bonus psicologo”; • selezionare il risultato “Contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia – Bonus psicologo”; • cliccando su “Utilizza il servizio” si accede alla propria area e, una volta autenticati, si può visionare l’esito della richiesta. Chi ne ha diritto potrà visionare l’importo del contributo, che dovrà essere impiegato entro 270 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie. ATTENZIONE! È possibile usufruire del Bonus solo se la prima seduta si terrà ENTRO 60 giorni dall’assegnazione del contributo. Allo scadere del termine di 60 giorni, il beneficio decadrà e verrà riassegnato con lo scorrimento della graduatoria. Pubblicata la circolare n.34 del 15-02-2024 dell’INPS in merito al Bonus Psicologo. La domanda per l’anno 2023 potrà essere presentata a decorrere dal 18 marzo 2024 fino al 31 maggio 2024. Sono stati stanziati 10 milioni di euro per l’anno 2023 (erogabili nel 2024). Il beneficio, a decorrere dall’anno 2023, è riconosciuto ai soggetti in possesso, al momento della presentazione della domanda, dei requisiti di seguito descritti: • residenza in Italia; • valore ISEE in corso di validità, ordinario o corrente, ai sensi dell’articolo 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, non superiore a 50.000 euro. Le soglie sono le seguenti: a) con un valore ISEE inferiore a 15.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 1.500 euro per ogni beneficiario; b) con un valore ISEE compreso tra i 15.000 e i 30.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 1.000 euro per ogni beneficiario; c) con un valore ISEE superiore a 30.000 e non superiore a 50.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 500 euro per ogni beneficiario. Per altre informazioni: https://bit.ly/3HZe0p0 Future mamme e neo mamme sapete cosa succede al vostro cervello quando inizia la gravidanza? È normale dimenticarsi le cose, fare fatica a concentrarsi? Vi sentite strane, diverse? Tranquille è tutto ok! E cosa succede ce lo spiega la scienza! Un recentissimo studio di Hoekzema et al. (2016) ci spiega che cosa succede al cervello della futura mamma quando aspetta un bimbo. Nella ricerca hanno partecipato coppie che non desiderano avere bimbi e coppie che volevano diventare genitori. Da una prima osservazione entrambi i gruppi di donne non presentano cambiamenti a livello neuronale, mentre iniziata la gravidanza dalla risonanza magnetica delle donne in dolce attesa viene evidenziato un assotigliamento della corteccia cerebrale ed una modificazione cambiamento dello striato ventrale, area del cervello dedicata ai processi rivolti all'esterno, in questo caso alle richieste del bambino. Dalla risonanza magnetica del cervello delle neo mamme viene evidenziata l'attivazione di questa area nell'interazione con il proprio bimbo, mettendo in luce che la mamma sperimenta piacere nel rispondere ai bisogni del proprio bimbo. Che cosa significa? Lo studio ci dimostra come già durante la gravidanza il corpo della donna si prepari ad accogliere il suo bimbo non solo a livello fisico, ma anche cerebrale; la mamma è biologicamente predisposta ad accogliere i messaggi e i bisogni del suo piccolo ed è "programmata" per trarre beneficio e piacere dalla relazione con lui. Quindi mamme niente panico... madre natura ci ha programmate per essere in grado di crescere ed accogliere i nostri bimbi in questa complicata e bellissima avventura. È voi cosa ne pensate? La teoria di Hoekzema spiegata da THE POZZOLIS FAMILY È ormai quasi un mese che re#stiamoacasa, e con il passare dei giorni cambiano le emozioni, gli stati d'animo che ci accompagnano. Ogni settimana mi confronto con le diverse storie che incontro ormai in videochiamata o telefonate; si riflette insieme su cosa stia succedendo e cosa questo momento di crisi stia smuovendo in ognuno di noi, in relazione alla nostra storia... Mentre le prime settimane sono state per alcuni opportunità di riflessione, recupero del tempo perduto nella "frenesia della vecchia quotidianità" o di riposo, ora inizia a diventare più complesso, emergono i primi malesseri e la preoccupazione per il futuro, il desiderio di tornare alla "normalità". La mancanza di una routine, di un riferimento, di prevedibilità destabilizza i più piccini, ma anche noi adulti ; mi trovo spesso a condividere la necessità di provare a creare una routine, una nuova organizzazione della quotidianità, che ci permetta di sentirci più sicuri e meno spaventati. Vorrei condividere con voi il simpatico "Oh Dear Quarantine" creato dall'illustratrice Silvia Robertelli che dalla lontana Bruxelles ha disegnato un planner settimanale con piccoli divertissement qua e là, poco motivazionale ma con un pizzico di ironia – utile a scacciare un po' di monotonia casalinga ed appuntare nuovi progetti ed idee per il futuro #dopoquarantena! Lo potete scaricare gratuitamente al link https://bit.ly/2vX2g5e #OhDearQuarantine #weeklyplanner #freeprintable Altri articoli: EMOZIONI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS, CONSIGLI E RIFLESSIONI PER AFFRONTARE LA QUARANTENA L'emergenza Coronavirus ci ha colti impreparati, si pensava fosse qualcosa lontano, che non ci avrebbe riguardato e piano piano invece è diventato parte della nostra quotidianità, mettendo in discussione e in crisi ogni certezza a partire dalle cose concrete che abbiamo dato per scontato giorno per giorno. Uscire per andare al lavoro, a scuola, fare la spesa e molte altre attività che riempivano le nostre vite frenetiche sono improvvisamente "scomparse" o limitate, almeno per alcuni di noi...
A differenza di altre situazioni o catastrofi naturali questa volta la sensazione di imprevedibilità è maggiore, in continuo mutamento. Ognuno di noi sta rispondendo in modo diverso a questa esperienza , in relazione alla nostra storia, per alcuni sta rappresentando l opportunità di prendersi cura di sé, ascoltarsi, recuperare e rafforzare le relazioni, per altri invece un momento delicato in cui riaffiorano paure e preoccupazioni. Per provare a vivere meglio questo periodo di crisi ed incertezza è importante ascoltare le nostre emozioni, non negarle, ma allo stesso tempo è necessario non lasciarsi travolgere dall'ansia o dalla paura. Possiamo ad esempio rimanere informati, ma proteggendoci dal flusso continuo delle informazioni che ci arrivano dai media. Proviamo a prenderci dei momenti specifici in cui aggiornarci durante la giornata e soprattutto solo tramite fonti ufficiali: l’esposizione continua a troppe informazioni, a volte contrastanti tra loro genera confusione incrementando l'ansia e la paura. Un' altra causa di malessere è la mancanza di impegni e routine; l'isolamento è qualcosa che ci è stato imposto per contenere il virus, molto diverso da una vacanza pensata, programmata e con un termine. Per quanto sia piacevole il "dolce far niente" dopo un paio di giorni per alcuni diventa insostenibile. Proviamo ad organizzare la giornata, dedicando momenti di lavoro e faccende domestiche ad altri di riposo, facendo magari qualcosa che ci piace, di creativo che si rimandava da tempo, sfruttiamo questo spazio per prenderci cura di noi, per ascoltarci. Anche l'attività fisica da balcone o da salotto é un ottimo aiuto per migliorare l'umore, facilitare il sonno e prendersi cura di sé. Infine le relazioni, ebbene sì, da animali sociali quali siamo, l'isolamento è una delle principali cause di disagio emotivo. Fortunatamente abbiamo numerose possibilità di sentirci meno soli e più vicini alle persone a cui vogliamo bene grazie a telefoni e videochiamate, prendiamoci dei momenti in cui coltivare le relazioni anche se in modo diverso, non isoliamoci. Ansia, paura sono emozioni sane, stiamo vivendo una situazione molto difficile su più fronti ed è normale essere spaventati. Sono questi stati d'animo che ci hanno permesso di proteggerci nel corso della nostra storia , ci aiutano a stare più attenti e a prevenire le situazioni di pericolo; se queste emozioni però diventano troppo forti è importante poter chiedere aiuto, in tutta Italia numerosi colleghi si sono attivati per offrire consulenze telefoniche o online per essere di supporto anche in questo momento delicato. L'ordine degli Psicologi della Valle d'Aosta in collaborazione con l' Usl e l'Associazione di Volontariato PxP VDA ha attivato un servizio di consulenza gratuito chiamando il numero 0165/544508 attivo dal lunedì al venerdì (9-12/14-17). Dottoressa Robertelli Emanuela, psicologa psicoterapeuta L'avvicinamento alla musica nei primi anni di vita ha l'obiettivo di mantenere e sostenere la relazione genitore bimbo che ha già preso forma durante la gravidanza. Attraverso il canale sonoro musicale il bimbo impara a comunicare le proprie emozioni, ad ascoltare ed osservare il mondo che lo circonda. Già durante la vita intrauterina, il feto è circondato da sonorità e musica, a partire dal corpo e dalla voce della sua mamma e delle persone che lo circondano. La musica, attraverso le vibrazioni prima e l'udito successivamente, rappresenta una prima comunicazione con il mondo che lo circonda; la stimolazione musicale fornisce al piccolo la possibilità di esprimersi attraverso la voce dando il via a veri e propri dialoghi sonori con le persone che si prendono cura di lui. Il piccolo assorbe, imita e assimila, maggiore è la ricchezza ed la varietà di stimoli offerta dall'ambiente, maggiori saranno le competenze relazionali, linguistiche e musicali che acquisirà. Attraverso la musica il bimbo sperimenta la propria coordinazione psico-motoria, il linguaggio inizia a prendere forma, si sente efficace nell’interazione con gli altri, acquisisce ed alimenta la propria creatività. Fasi dello sviluppo sonoro musicale :
Il Video racconta la storia di due ragazzi che hanno accettato di essere intervistati via Skype, la storia di due famiglie che con ascolto e determinazione, accompagnate da un team di psicoterapeuti è riuscita a superare questo momento di difficoltà.
CORPO, RITMO E VOCE:ALLA SCOPERTA DELL'IDENTITÀ SONORA, LABORATORIO ESPRESSIVO DI MUSICOTERAPIA21/3/2019
A febbraio inizia l'ultimo ciclo di incontri gratuiti rivolti alle donne in gravidanza presso la Cooperativa Artemisia, finanziato dall'Ordine degli Psicologi della Valle d'Aosta in collaborazione con la Cooperativa Artemisia, il Collegio delle Ostetriche della Valle d'Aosta e SFOM prevede percorsi di gruppo gratuiti rivolti a tutte le donne in dolce attesa.
Il percorso di 4 incontri di gruppo a cadenza settimanale e si svolgeranno Giovedi 21 e 28 febbraio e 7 e 14 marzo dalle ore 10.00 alle 11.30. Gli incontri si svolgeranno presso i locali della Clinica del Sale di Aosta, in via Piccolo San Bernardo, 30. Ad ogni incontro un primo momento sarà dedicato al rilassamento ed all'utilizzo della voce, la seconda parte dell'incontro invece verrà lasciato spazio all'improvvisazione guidata con strumenti musicali , corpo e voce. Il percorso sarà condotto dalla Psicoterapeuta e Musicoterapeuta Robertelli Emanuela. Per info ed iscrizioni visita il sito I bambini tanto impegnati da essere stressati soffrono. Sono bambini che hanno poco spazio per esprimersi ed esercitare la loro autonomia: vivono quasi tutto il loro tempo nel già deciso, già stabilito, già istituito, già preparato. Potrebbe sembrare paradossale, ma sono poco attivi, poco protagonisti del loro tempo, nel senso che sono attivi solo nella dimensione del rispondere a proposte, offerte, richieste, quindi sempre in una posizione passiva, mentre hanno molto bisogno di esercitarsi nella propositività e nella costruzione condivisa dei contesti e delle regole. Solo così potranno sperimentare l’entusiasmo e la delusione, imparare ad accordarsi, ma anche a gestire il disaccordo, a regolare le emozioni e attivare nuovi percorsi di idee e comportamenti per fare i conti con la realtà con successo. I bambini iperimpegnati fanno tante cose, ma spesso sono profondamente soli." (da "Lascia che si arrabbi" di Francesca Broccoli) |